Ho concepito il progetto “RESET ?” in una sera di maggio mentre allontanavo dall’appartamento i rifiuti domestici.
Il piacevole senso di liberazione e leggerezza che questa banale operazione mi provocava, innescò un’intima analisi che sfociò ben presto nell’associare tale gesto al piacere primordiale della defecazione di freudiana memoria, insieme all’amara considerazione che la piacevole sensazione avrebbe dovuto arrestarsi all’interno delle mura domestiche visto che il ciclo dello smaltimento del rifiuto era solo apparente e tutt’altro che concluso con l’allontanamento del camion della spazzatura.
Le catastrofi naturali sempre più frequenti sono il segnale più spettacolare ed eloquente che nel sistema c’è qualcosa di storto, ma il pianeta ci sta parlando anche con segnali meno roboanti ed altrettanto preoccupanti, restituendoci attraverso i suoi fiumi e i suoi mari il prodotto della nostra inciviltà: rifiuti, rifiuti, rifiuti ed ancora rifiuti!
Nella stesura di quest’opera fotografica è stato “divertente” annotare come il fenomeno del ritrovamento casuale del rifiuto disperso in ambiente sia diffuso e trasversale.
Spiagge, boschi, strade, grandi e piccole città, ma persino parchi naturali ed aree monumentali come il Colosseo e Pompei mi hanno offerto i loro “prodotti”. Nemmeno i laghi della pulita Svizzera risultano immuni al fenomeno.
In questa prima esposizione che idealmente accomuna Europa, Asia, Africa e America, paesi come Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Svizzera, Turchia, Marocco e Stati Uniti si ritrovano unite e inconsapevoli protagoniste sul palcoscenico di “RESET ?”